Letture al tempo della pandemia
Spillover si è rivelato uno straordinario paio di occhiali per osservare con maggiore consapevolezza ciò che stava accadendo fuori casa e nel mondo, durante l’epidemia di Coronavirus.
Ogni situazione, infatti, si può rivelare un’ottima occasione per imparare qualcosa di nuovo. Per esempio, questa pandemia è stata il pretesto per approfondire aspetti di cui non mi ero mai occupato e preoccupato prima d’ora.
Paolo Giordano e David Quammen
Il merito di aver scoperto questo libro è di Paolo Giordano. Nei primi giorni di epidemia, infatti, scrisse un interessante articolo sul Corriere della Sera, per introdurci al problema in chiave matematica. In fondo, prima di essere scrittore, Paolo Giordano è un fisico con una solida formazione scientifica.
Tornando al suo articolo, Paolo suggeriva di dedicare del tempo per capire i meccanismi di contagio su basi scientifiche ed inquadrare la situazione in un corretto modello matematico. Prima di trarre qualsiasi conclusione in merito al problema e alle soluzioni possibili.
In uno dei passaggi di questo articolo citava con sincera ammirazione Spillover, scritto da David Quammen nel 2012, e ora disponibile in Italia grazie ad Adelphi.
Come a Paolo, anche a me queste pagine sono apparse paurosamente attuali, nonostante fossero state scritte ben 8 anni fa!
Mi ero già imbattuto in David Quammen leggendo la celebre rivista National Geographic, il che equivaleva a certificarne la serietà e la qualità. A mio avviso, una prova più che sufficiente per convincermi ad affrontare le seicento pagine dedicate a virus e affini. Senza timore.
Principi di biologia, scoperte scientifiche e cronache di epidemie esplose in ogni parte del globo scorrono con inaspettata naturalezza. Grazie ad una scrittura lineare, chiara, a tratti ironica David Quammen mantiene viva l’attenzione e arriva sempre dritto al punto. Devo ammettere tuttavia che alcuni passaggi mi sono rimasti oscuri, ma questo per via di una certa pigrizia di fronte alle formulazioni scientifiche. Lo riconosco.
«Dovremmo sapere che le recenti epidemie di nuove zoonosi, oltre alla riproposizione e alla diffusione di altre già viste, fanno parte di un quadro generale più vasto, creato dal genere umano. Dovremmo capire che alcune situazioni da noi generate sembrano praticamente inevitabili, ma altre sono ancora controllabili.»
David Quammen
Funesti presagi? Non direi
Riletto oggi, al tempo del Coronavirus, il libro appare pieno di funesti presagi. Per fare un esempio, citando Donald Burke – epidemiologo all’epoca docente presso l’Università di Pittsburgh – Quammen scrive: “alcuni di questi virus – in particolare i coronavirus – devono essere considerati serie minacce alla salute pubblica. Si tratta di virus con alta capacità evolutiva e provata abilità a causare epidemie nelle popolazioni animali”. Non male, considerando che la citazione anticipava addirittura la prima epidemia di SARS…
E altri passaggi così inquietanti non mancano.
Tuttavia, se ciò ci induce a supporre l’esistenza di complotti mondiali per giustificare le epidemie, siamo sulla strada sbagliata. Semplicemente sono le conclusioni scientifiche a immaginare possibili scenari.
Guardiamo in faccia la realtà
Siccome non intendo scrivere una recensione letteraria – non è il mio mestiere – vado dritto al tema della riflessione.
In conclusione, il merito di questo libro è la capacità di porci di fronte ad un problema reale, tratteggiandolo grazie ai contributi delle molteplici ricerche scientifiche sulla questione.
E’ un sincero invito a guardare alla realtà senza affidarci a visioni distorte o influenzati da fantasiose e oscure ipotesi.
Per farla breve – perdonatemi la semplificazione – tutto è riconducibile a dinamiche ecologiche. In altre parole: virus e batteri, al pari di piante e animali, condividono con noi questo pianeta. Che lo si voglia oppure no, siamo tutti interdipendenti.
Quando finalmente questa epidemia sarà passata, prendete tra le mani questo libro e leggetelo. Ne varrà la pena e forse sapremo essere più saggi in futuro.
Buona lettura!
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